"LA SICILIA"-OMNIBUS CATANIA 29 agosto 2013
giovedì 29 agosto 2013
giovedì 22 agosto 2013
sabato 17 agosto 2013
"CATANIA DUOMO 150" IN FESTA IN OCCASIONE DELL' 887° ANNIVERSARIO DELLA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DELLA SANTA PATRONA .
IL PRESIDENTE E I SOCI DEL CLUB "CATANIA DUOMO 150" IN VISITA ALLA CATTEDRALE E AI LUOGHI DEI FESTEGGIAMENTI ALLA SANTA PATRONA
DUOMO-SEPOLTURA DI VINCENZO BELLINI
DUOMO-CRIPTA DI SANT'AGATA
DUOMO-CANDELORA DI SANT'AGATA
DUOMO--ESPOSIZIONE DELLE SANTE RELIQUIE
DUOMO-PARTICOLARE DELLA PAVIMENTAZIONE
"A' VARA" DI SANT'AGATA
FONTANA DELL'ELEFANTE
PORTA UZEDA LAPIDE COMMEMORATIVA DEI CADUTI DI NASSIRIYA
(COMMEMORAZIONE POETICA DI MAURIZIO CATANIA)
PALAZZO COMUNALE (PALAZZO DEGLI ELEFANTI)
CORTILE DEL PALAZZO COMUNALE-ESPOSIZIONE DEGLI ORNAMENTI IN ONORE DI SANT'AGATA
Sant'Agata
La festa è trascorsa.
Giallocera su neri piastroni di lava.
Stridere di gomme.
Lento scivolare gridato di uomini.
La piazza sfollata della grigia-nera-bianca cattedrale.
Ritorna all'ultimo tagliente vento di febbraio.
Sottile e trasparente il marmoreo velo d'acqua della fontana.
Guardi esterrefatta intorno.
Estranea alla città.
Non fiori colorati o sole giallo accecante gli occhi.
Odi sferragliare.
Rumorose marmitte corrose d'autobus.
Vociare dalla colorata pescheria.
Avresti voluto pregare la Santa.
Chiedere la grazia nascosta nel cuore.
Ma sei rimasta immobile nelle labbra.
Agata è passata innanzi a mezzo busto.
Colma di fiori gialli e ceri ocra.
La città si appresta al nuovo giorno dopo la gran festa.
Incurante della propria incuria.
L'attonito elefante di pietra nera e bianca.
Ha zanne robuste, piedi turriti, proboscide robusta.
Siedi sulla scalinata. Inspiri il giorno.
Non sai se entrare in chiesa.
O tornare a casa.
Franco Pepe da "Le città balorde"
CATTEDRALE
PORTA UZEDA
INGRESSO DEL PALAZZO COMUNALE
INGRESSO DEL PALAZZO COMUNALE-CARROZZA DEL SENATO
INGRESSO DEL PALAZZO COMUNALE-PANORAMICA
PIAZZA DUOMO-PANORAMICA ( PARTICOLARI ARCHITETTONICI: BADIA DI SANT'AGATA, DUOMO, MUSEO DIOCESANO, PORTA UZEDA, PALAZZO DEI CHIERICI, FONTANA DELL'ELEFANTE E PALAZZO DEGLI ELEFANTI)
CHIESA DELLA BADIA DI SANT'AGATA
CHIESA DELLA BADIA DI SANT'AGATA-INTERNO
CHIESA DELLA BADIA DI SANT'AGATA-PANORAMICA DELL'INTERNO
BANDA CITTADINA ALL'INTERNO DEL PALAZZO COMUNALE
FONTANA DELL'ELEFANTE ("U' LIOTRU")
venerdì 16 agosto 2013
"CATANIA DUOMO 150" IN FESTA IN OCCASIONE DELL' 887° ANNIVERSARIO DELLA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DELLA SANTA PATRONA
TRA DEVOZIONE E TRADIZIONE
I dolci di SANT'AITA
A Catania, in prossimità delle celebrazioni in onore di S. Agata, è tradizione
preparare il torrone che insieme ad altri dolci (olivette e cassatelle)
non può mancare nelle case dei catanesi.
Ingredienti:
- gr.200 mandorle
- gr.120 zucchero
- 2 cucchiai miele
- buccia di arancia
Preparazione:
In un
tegame antiaderente versate lo zucchero, il miele,le mandorle, e la buccia
grattugiata di arancia. A fiamma molto moderata cominciate la preparazione
mescolando continuamente, per evitare che lo zucchero si rapprenda. Appena
lo zucchero sarà completamente sciolto avvolgendo le mandorle, versate su
marmo, che avrete precedentemente unto con un pò di olio affinchè il torrone
non si attacchi. Modellatelo velocemente usando un coltello a lama larga e lunga,
l'operazione dovrà essere rapida perchè il torrone si lascia modellare finchè è
caldo. Quando si sarà raffreddato tagliate a pezzi.
giovedì 15 agosto 2013
martedì 13 agosto 2013
"CATANIA DUOMO 150" IN FESTA IN OCCASIONE DELL' 887° ANNIVERSARIO DELLA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DELLA SANTA PATRONA
Tra Devozione e Tradizione
La ricorrenza di Sant’Agata
viene ricordata, oltre che con le olivette, anche con altri dolci tipici che si
possono trovare presso i rivenditori ambulanti e che colorano le strade della
città, inebriando l'aria con i profumi del torrone; presso tutte le pasticcerie
della città si espongono orgogliosamente e in gran quantità anche le
"MINNE DI SANT'AITA", per riconfermare e rinsaldare anno dopo anno le
comuni radici culturali e religiose.
Agata è la Santa protettrice delle donne, e deve questa devozione perché ( a causa dell'accanimento persecutorio di Quinziano) è stata torturata anche con l'amputazione del seno per poi essere curata miracolasamente in carcere.
Agata è la Santa protettrice delle donne, e deve questa devozione perché ( a causa dell'accanimento persecutorio di Quinziano) è stata torturata anche con l'amputazione del seno per poi essere curata miracolasamente in carcere.
Il valore simbolico del dolce richiama
appunto l'atto del martirio subito dalla Santa, valore che affonda le radici
storiche anche in antichi culti pagani assorbiti poi dalle festività agatine.
La semplicità della forma, rotonda e
bianca come una mammella, nasconde a sorpresa una ricchissima farcitura che
ricorda in miniatura l'antica cassata siciliana.
Minne di Sant'Agata
Pastafrolla per foderare formine rotonde
imburrate e infarinate, con ripieno di crema dolce di ricotta di pecora,
guarnite da glassa bianca e ciliegie candite. Per una preparazione a freddo, la
pastafrolla può essere sostituita anche con pasta reale verde e/o Pan di
Spagna.
Lavorate bene la ricotta (300 g.) con lo
zucchero a velo (40 g.) finchè risulta omogenea e liscia, aggiungete facoltativamente
cioccolato a scaglie e i canditi di cedro e arance, e fate riposare in frigo
per una notte.
Per la preparazione a caldo, scaldate il
forno a 180°, stendete la frolla, ricavate dei cerchi di circa 8-10 cm di
diametro, foderate il fondo e le pareti delle formine rotonde, farcite con il
ripieno di ricotta e sigillate bene con dischi di pastafrolla più piccoli (5 –
7 cm). Capovolgeteli su una piastra foderata di carta forno e cuocete per circa
30'; estraete delicatamente le "minne" dalla formina e lasciatele
raffreddare. Stesso procedimento per foderare gli stampi, ma senza cottura in
forno, per la pasta reale verde.
Sistemate
le "minne" su una griglia unta e infarinata e con un mestolino
glassatele una alla volta e uniformemente, facendo scivolare la glassa dalla
cima lungo i bordi recuperandone
l'eccesso.
Quando
si sarà un po' rappresa ma non del tutto, completate la guarnizione con mezza o
una ciliegina candita. Aspettate che asciughino e servite.
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