Tra Devozione e Tradizione
La ricorrenza di Sant’Agata
viene ricordata, oltre che con le olivette, anche con altri dolci tipici che si
possono trovare presso i rivenditori ambulanti e che colorano le strade della
città, inebriando l'aria con i profumi del torrone; presso tutte le pasticcerie
della città si espongono orgogliosamente e in gran quantità anche le
"MINNE DI SANT'AITA", per riconfermare e rinsaldare anno dopo anno le
comuni radici culturali e religiose.

Agata è la Santa protettrice delle donne, e deve questa devozione perché ( a causa dell'accanimento persecutorio di Quinziano) è stata torturata anche con l'amputazione del seno per poi essere curata miracolasamente in carcere.

Agata è la Santa protettrice delle donne, e deve questa devozione perché ( a causa dell'accanimento persecutorio di Quinziano) è stata torturata anche con l'amputazione del seno per poi essere curata miracolasamente in carcere.
Il valore simbolico del dolce richiama
appunto l'atto del martirio subito dalla Santa, valore che affonda le radici
storiche anche in antichi culti pagani assorbiti poi dalle festività agatine.
La semplicità della forma, rotonda e
bianca come una mammella, nasconde a sorpresa una ricchissima farcitura che
ricorda in miniatura l'antica cassata siciliana.
Minne di Sant'Agata
Lavorate bene la ricotta (300 g.) con lo
zucchero a velo (40 g.) finchè risulta omogenea e liscia, aggiungete facoltativamente
cioccolato a scaglie e i canditi di cedro e arance, e fate riposare in frigo
per una notte.
Quando
si sarà un po' rappresa ma non del tutto, completate la guarnizione con mezza o
una ciliegina candita. Aspettate che asciughino e servite.